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Servizi per disabili o voucher?

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Articolo in: - Editoriali  

Saronno

Valeria Valioni 27/10/2012

Servizi per disabili o voucher? Valeria Valioni
In data 25 luglio 2012 la già pericolante Giunta Regionale ha licenziato una deliberazione (n.3850) dal titolo "determinazioni in merito allo sviluppo del sistema sociale regionale". Con tale delibera vengono aggiunte risorse economiche agli scarsi finanziamenti previsti per l'anno 2012, introducendo però regole per il loro utilizzo tali da costituire un grave elemento di perturbazione e di squilibrio nel sistema dei servizi sociali territoriali.
 

Infatti ancora una volta l’accento viene messo sui “voucher”, cioè sull’erogazione monetaria, con beneficiari: persone disabili inserite in comunità educative o centri diurni minori in affido, minori in comunità. Corrispondentemente viene negata la possibilità di erogare, come in passato, contributi pubblici alle strutture per disabili (e l’anno prossimo la stessa sorte toccherà alle strutture per i minori).

Tale modifica del sistema di finanziamento è stata attuata senza alcun confronto con i Comuni e con i gestori delle strutture (quasi tutte cooperative sociali ed in minor misura comunali). Molte voci di dissenso si sono levate dai servizi coinvolti: il presidente di Confcooperative di Varese ha lamentato “l’ennesima riduzione delle risorse disponibili” e ha registrato una ferita grave per quei servizi che nel tempo la cooperazione sociale ha fatto nascere e crescere.

Anche a Saronno ciò è avvenuto, con danni economici per CLS, CSE, servizio di assistenza domiciliare ai disabili: tutte strutture fortemente impegnate ed attive nell’assistenza quotidiana alle persone disabili. In Italia per i disabili si spende poco e male: 438 euro a cittadino contro una media europea di 531, e la maggior parte delle risorse erogate è sottoforma di prestazioni economiche, non di beni e servizi. In Italia si investe poco, sempre meno, in servizi per la disabilità: 23 euro procapite, contro una media europea di 125 euro (251 in Germania, più di 10 volte tanto rispetto al nostro Bel Paese). Una volta erogato il voucher (o la pensione di invalidità civile, o altre provvidenze economiche) la famiglia viene lasciata sola ad organizzare la ricerca del fornitore, la valutazione della qualità (con quali strumenti?), i rapporti contrattuali.

Un recente studio di Censis descrive “un modello assistenzialistico che scarica la responsabilità sulle famiglie”; un gioco di scaricabarile che è tutt’altro dall’assumere giustamente la famiglia come principale riferimento per costruire un percorso assistenziale. La delibera regionale segna un ulteriore passo in questa politica di “destrutturazione” della rete dei servizi . La posizione della nostra Amministrazione è fortemente critica rispetto a queste scelte che tuttavia saremo costretti a rispettare.

Valeria Valioni
Assessore ai Servizi alla Persona, Famiglia e Solidarietà sociale
Vice sindaco

 

 

  http://www.comune.saronno.va.it#...]

 

TESTO ORIGINALE:
Servizi per disabili o voucher ?
In data 25 luglio 2012 la già pericolante Giunta Regionale ha licenziato una deliberazione (n.3850) dal titolo “determinazioni  in merito allo sviluppo del sistema sociale regionale”. Con tale delibera vengono aggiunte risorse economiche agli scarsi finanziamenti previsti per l’anno 2012, introducendo però regole  per  il loro utilizzo tali da costituire un grave elemento di perturbazione e di squilibrio nel  sistema dei servizi sociali territoriali. Infatti ancora una volta l’accento viene messo sui “voucher” , cioè sull’erogazione monetaria , con beneficiari : persone disabili inserite in comunità educative o centri diurni  minori in affido, minori in comunità. Corrispondentemente viene negata la possibilità di erogare, come in passato, contributi pubblici alle strutture per disabili  (e  l’anno prossimo la stessa sorte toccherà alle strutture per i minori).                Tale modifica del sistema di finanziamento è stata attuata senza alcun confronto con i Comuni e con i gestori delle strutture (quasi tutte  cooperative sociali ed in minor misura comunali). Molte voci di dissenso si sono levate dai servizi coinvolti: il presidente di Confcooperative di Varese ha lamentato “l’ennesima riduzione delle risorse disponibili” e ha registrato una ferita grave per quei servizi che nel tempo la cooperazione sociale ha fatto nascere e crescere. Anche a Saronno ciò è avvenuto, con danni economici per CLS, CSE, servizio di assistenza domiciliare ai disabili : tutte strutture fortemente impegnate ed attive nell’assistenza quotidiana alle persone disabili. In Italia per i disabili si spende poco e male : 438 euro a cittadino contro una media europea di 531, e la maggior parte delle risorse erogate è sottoforma di prestazioni economiche, non di beni e servizi.  In Italia si investe poco, sempre meno,  in servizi per la disabilità : 23 euro procapite, contro una media europea di 125 euro (251 in Germania, più di 10 volte tanto rispetto al nostro Bel Paese). Una volta erogato il voucher (o la pensione di invalidità civile, o altre provvidenze economiche) la famiglia viene lasciata sola ad organizzare la ricerca del fornitore, la  valutazione della qualità (con quali strumenti?), i rapporti contrattuali.  Un recente studio di Censis descrive “un modello assistenzialistico che scarica la responsabilità sulle famiglie”; un gioco di scaricabarile che è tutt’altro dall’assumere giustamente la famiglia come principale riferimento per costruire un percorso assistenziale.  La delibera regionale segna un ulteriore passo  in questa politica di “destrutturazione” della rete dei servizi . La posizione della nostra Amministrazione è fortemente critica rispetto a queste scelte che tuttavia saremo costretti a rispettare.
Assessore ai Servizi alla Persona, famiglia e Solidarietà Sociale
Vice Sindaco
Valeria Valioni

 

 

 

 

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