L’Organizzazione Mondiale della Sanità, dopo alcuni anni di osservazione e studio delle conseguenze della catastrofe del 1986, invitò le Associazioni che operavano nel campo della solidarietà internazionale ad avviare progetti di accoglienza perché questi bambini avevano un’unica possibilità per aumentare le proprie speranze di salute: allontanarsi per qualche tempo dalla radioattività presente nel loro ambiente.

Un raggio di sole
Da 22 anni le famiglie del nostro Comitato ospitano bambini bielorussi provenienti dalle zone contaminate dall’esplosione nucleare di Cernobyl: questi nostri piccoli amici non hanno “via di scampo” se non quella di allontanarsi, per qualche periodo, dalla loro terra.
Durante una festa di commiato per la loro partenza, una delle accompagnatrici disse:
“L’amicizia delle famiglie italiane è, per le famiglie bielorusse, UN RAGGIO DI SOLE che dà un po’ di luce ad un futuro buio, condizionato da ben altro tipo di radiazioni…”

Sedi operative: Origgio, Rovellasca, Saronno

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